Spagna: mercato in crescita anche per i concorsi

Ecco alcune indicazioni utili per organizzare una promozione

Ristorazione, lusso, design, alta tecnologia e farmaceutico sono i settori nei quali i marchi italiani sono più presenti in Spagna.

I dati Eurostat relativi al 2013 collocano il Paese iberico al sesto posto nella graduatoria mondiale dei principali mercati di sbocco dell’export italiano. Il volume delle esportazioni dall’Italia verso la Spagna nel periodo gennaio-maggio 2014 ha registrato un aumento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. La Spagna rappresenta, quindi, uno sbocco naturale e interessante per le aziende italiane che, in questo Paese, sono presenti in gran numero.

Da punto di vista dei canali di interazione con i consumatori, in Spagna il 72% della popolazione utilizza Internet e l’87% di loro ha un profilo Facebook. Il 61% degli spagnoli accede al Web in mobilità e il 55% possiede uno smartphone. L’80% dei possessori di uno smartphone lo utilizza per cercare informazioni, prezzi, caratteristiche di un prodotto e il 25% ha effettuato un acquisto con il proprio dispositivo.

In Spagna è consentito organizzare sia concorsi di abilità che di sorte che possono anche essere legati all’acquisto ma occorre fare molta attenzione agli adempimenti fiscali.

Nel caso dei concorsi di sorte, è obbligatorio versare la “Tasa de combinaciòn aleatoria” che varia molto a seconda della competenza territoriale. L’iter da seguire, infatti, è diverso se il concorso ha estensione nazionale o se, invece, è limitato solo ad alcune aree geografiche, nel qual caso vanno seguite le regole di ogni autonomia locale.

Ai fini della liquidazione d’imposta, è necessario effettuare un previo invio del regolamento alle autorità competenti e il Promotore deve avere una posizione fiscale in Spagna, in mancanza della quale, deve associare al concorso un soggetto co-organizzatore dotato di NIF spagnolo che possa effettuare la liquidazione della tassa. 

Ci sono, inoltre, altri obblighi fiscali legati alla redditualità dei premi che possono ricadere, a seconda della situazione, sul promotore o sul vincitore.

In Spagna non è solo l’Agenzia Tributaria a effettuare i controlli sulla correttezza delle promozioni ma anche gli Ispettori del Consumo: un punto delicato, spesso soggetto a sanzione, sono ad esempio i “buoni sconto” che devono offrire adeguate garanzie in termini di durata.

Il timore di incorrere in violazioni delle norme locali o la mancanza di una posizione fiscale possono rappresentare spesso un freno all’esportazione delle promozioni in questo paese. Un partner con consolidata esperienza può offrirvi il necessario supporto al fine di superare gli ostacoli garantendo l’integrità e legalità delle vostre promozioni anche all’estero.

Per quanto riguarda la Spagna, Promosfera può offrire la rappresentanza fiscale ponendosi come co-organizzatore della promozione e ogni sorta di servizio logistico in loco (incluse giornate di promozione in-store, produzione di materiali Pop, ecc). Per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo email: [email protected]