Come organizzare un concorso a premi in Cina

Come organizzare un concorso a premi in Cina

Attenzione ai concorsi con acquisto e ai limiti sul montepremi

Organizzare un concorso a premi in Cina è consentito sia che si tratti di un concorso di sorte che di abilità.

Anche i concorsi sui social sono ammessi, ma ovviamente solo sulle piattaforme legali in questo paese, quindi non Facebook e Twitter, ad esempio.

Quando si organizza una promozione di qualsiasi tipo, è fondamentale fare molta attenzione per evitare che queste vengano considerate attività sleali, regolate dalla legge sulla concorrenza.

Attenzione ai concorsi con acquisto

In Cina, sono permessi anche i concorsi con acquisto purché non incitino a un acquisto smodato.

Un esempio per capire l’atteggiamento verso questa tipologia di concorsi è quello di uno dei talent show online più famosi della Cina, che era associato a una promozione in cui gli spettatori potevano ottenere voti aggiuntivi illimitati acquistando uno specifico prodotto.

Questa campagna ha portato a enormi vendite del prodotto, tuttavia ci sono state segnalazioni diffuse di spettatori che semplicemente lo acquistavano per partecipare e poi lo gettavano via senza consumarlo.

Le autorità competenti hanno giudicato questa situazione come uno spreco inappropriato di cibo e di conseguenza il talent è stato sospeso pochi giorni prima della finale.

Per quanto riguarda gli adempimenti, in Cina non è richiesta nessuna registrazione per i concorsi con acquisto. Tuttavia, se si organizza un concorso in un punto vendita e questo ha una superficie superiore a 3000 m2, la promozione deve essere registrata presso la Camera di Commercio entro 15 giorni dal termine.

Nuove regole in materia di privacy

Nel novembre 2021 è entrata in vigore la nuova legge sulla privacy, il primo tentativo legale completo della Cina di definire le informazioni personali e regolarne l’archiviazione, il trasferimento e il trattamento.

Per alcuni aspetti è simile al GDPR, ad esempio sulla definizione di “Dato personale”, della richiesta del consenso per la raccolta dei dati e sui diritti degli interessati (diritto di informazione, obiezione, rettifica, cancellazione, ecc).

È molto delicato, invece, il tema del trasferimento dei dati personali a livello internazionale: è legale solo se si ottiene un consenso autonomo, se sono state superate le necessarie valutazioni di sicurezza e se si è ottenuto un certificato di protezione da un’agenzia/società professionista.

Le sanzioni sono più severe di quelle del GDPR: ne sono, infatti, previste sia di carattere amministrativo che civili e penali.

Vuoi organizzare un concorso a premi in Cina? Contattaci!