Cashback: 5 domande e 5 risposte per saperne di più

Dove è nato, come funziona e perché piace così tanto: scopriamo di più sulla formula del cashback

La competizione sul mercato è sempre più agguerrita e le aziende devono trovare sempre nuovi modi per attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti.

Che i consumatori siano maggiormente attirati dai prodotti che propongono offerte speciali rispetto a quelli che non lo fanno è stato rilevato da diverse ricerche. Fra le tipologie di offerte e promozioni che piacciono di più troviamo il cashback.

Ma come funziona esattamente il cashback? E chi lo ha inventato?

Scopriamo di più su questa formula promozionale!

 

Come funzionano in pratica le promozioni cashback?

Il funzionamento di una campagna di cashback è molto semplice: dopo che il consumatore ha effettuato l’acquisto del prodotto, inserisce i propri dati e carica il documento di acquisto sulla piattaforma online per la richiesta di rimborso oppure la invia a una casella postale dedicata.

Una volta che la richiesta è stata verificata e approvata il consumatore riceve il rimborso con bonifico direttamente sul proprio conto corrente bancario oppure sulla propria carta di credito o su PayPal.

 

Com’è nato il cashback?

Il cashback è nato a metà del XX secolo negli Stati Uniti.

La prima forma di cashback fu, infatti, proposta da BankAmericard (ora Visa) nel 1966. All’inizio prevedeva un rimborso del 10% sugli acquisti, poi ridotto all’1-2% con il diffondersi del programma.

Ma la sua vera popolarità la si deve a Discover Financial Services, una filiale di Morgan Stanley, che nel 1985 entrò nel mercato delle carte di credito e l’anno dopo iniziò a proporre un programma di cashback a livello nazionale.

 

Perché le campagne cashback piacciono così tanto?

Le campagne di cashback piacciono ai consumatori perché sono finanziariamente motivanti.

Attraggono molto di più dei classici sconti, tant’è vero che, secondo una recente ricerca di Statista, il 46% degli intervistati ha dichiarato che considera, la presenza di un cashback, un elemento preferenziale nella scelta di acquisto di un prodotto piuttosto che un altro.

Dal punto di vista delle aziende l’interesse è crescente: dalla ricerca è emerso che i retailer che hanno attivato campagne di cashback hanno aumentato le proprie vendite fino a due volte e mezzo rispetto ai trend abituali.

 

Quali sono i vantaggi per l’azienda?

I vantaggi sono diversi, ecco alcuni esempi:

  • far conoscere nuovi prodotti;
  • raggiungere un target più ampio e acquisire nuovi clienti;
  • aumentare la propria brand awareness;
  • raccogliere dati per capire meglio le abitudini di acquisto dei propri clienti;
  • incrementare le vendite online;
  • aumentare la frequenza degli acquisti;
  • fidelizzare i clienti.

 

Come si organizza un cashback?

Organizzare un cashback richiede di gestire alcuni aspetti operativi:

  • redigere un documento di trasparenza con le condizioni di partecipazione;
  • produrre messaggi di comunicazione chiari e nel rispetto delle normative;
  • attivare un servizio di customer service;
  • creare una casella postale se si è scelto questo metodo per la ricezione delle richieste di rimborso;
  • se invece si è optato per una piattaforma digitale questa andrà configurata e testata;
  • raccogliere le richieste di rimborso pervenute;
  • verificare i documenti ricevuti;
  • effettuare i rimborsi.

Il nostro consiglio è di affidarti a un’agenzia specializzata che si occuperà di tutti questi aspetti.

Se la tua campagna di cashback riguarda anche paesi esteri, verifica che l’agenzia che scegli sia competente e abbia esperienza in iniziative promozionali internazionali.

Promosfera ha organizzato ad oggi concorsi e attività promozionali in oltre 70 paesi ed è in grado quindi di supportarti pienamente.

Vuoi saperne di più su come si organizza una campagna di cashback? Leggi anche Cashback: cos’è, come funziona e come organizzarlo

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