ANALISI CONCORSI A PREMIO:Meccaniche, canali, premi in palio concorsi e operazioni a premio nel 2016

Come cambiano le scelte dei promotori in un’analisi dei concorsi degli ultimi anni

Abbiamo analizzato i dati relativi alle manifestazioni a premio che abbiamo realizzato nel corso del 2016 per individuare trend e cambiamenti rispetto alle scelte che le aziende hanno fatto nel 2015 e nel triennio precedente.

Abbiamo così riscontrato che le nostre aziende clienti continuano a preferire la realizzazione di concorsi (76%) rispetto alle operazioni a premio (24%).  Le motivazioni principali, a nostro avviso, sono riconducibili alle finalità della manifestazione a premio e l’investimento economico. Riguardo alle finalità, mentre l’operazione a premio persegue prevalentemente quella di incidere immediatamente sulle vendite, il concorso consente all’azienda di perseguire obiettivi più ampi come, ad esempio, acquisire dati sui consumatori per successivi azioni di marketing, creare engagement intorno al brand, supportare il lancio di un nuovo prodotto, promuovere un evento. Oltre a questo, occorre tenere conto che per le operazioni a premio possono essere necessari budget significativamente più alti. 

In merito alla scelta delle meccaniche abbiamo riscontrato una netta diminuzione dei concorsi via SMS (nel 2014 erano il 4% del totale, nel 2015 e nel 2016 non hanno raggiunto l’1%) che, nell’ambito concorsuale, non sono stati sostituiti dalle nuove piattaforme di messaggistica gratuita (come WhatsApp o Messenger, ad esempio) in quanto non rispondono ai requisiti imposti dalla normativa italiana.

I concorsi tradizionali con cartolina sono sempre meno richiesti mentre già dallo scorso anno avevamo visto emergere nuove formule più coinvolgenti per gli utenti come la Gamification con progetti articolati che possono integrare meccaniche diverse.

Queste meccaniche sono di particolare efficacia anche per le azioni di incentivazione rivolte al trade e ai dipendenti dato che coinvolgono le persone in una logica di sfida.  Spesso si esplicitano mediante classifiche a punti che le aziende utilizzano con successo sia per spingere i risultati di vendita sia per perseguire obiettivi legati alla formazione.

I concorsi online integrano sempre di più le differenti piattaforme social (Facebook, Instagram…) anche se le meccaniche che si esplicano mediante il caricamento di contenuti devono fare i conti con il delicato tema della privacy, soprattutto riferito ai minorenni, e del rapporto tra i costi e il risultato in termini di redemption.  

I cambiamenti più significativi che abbiamo riscontrato riguardano i premi scelti dalle aziende, il loro valore e la modalità in cui vengono propositi al consumatore. Dal punto di vista del valore si evidenzia una generale diminuzione: i valori minimi dei premi si attestavano intorno ai 3 euro nel triennio 2010-2014 e sono scesi a 1€ nel 2015 e a 0.64 € del 2016; quelli massimi sono passati dai 30.000 del triennio 2010-2014, ai 15.0000€ nel 2015, ai 12.000€ del 2016. 

Fra i premi messi in palio restano stabili i biglietti aerei e i weekend nelle capitali Europee, a cui si aggiungono i weekend benessere in Italia. I premi tecnologici da sempre molto apprezzati dai consumatori hanno visto una evoluzione dei gusti in linea con i cambiamenti delle tecnologie e della moda: se gli smartphone continuano a essere i premi preferiti in questa categoria, al posto di console giochi e TV troviamo oggi più facilmente Tablet e Fit Gear come nuovi ‘must have’. Fra questi premi, incominciano a fare capolino anche i droni.

Un’altra variazione importante, legata alla situazione economica attuale, è l’incremento dei buoni acquisto e buoni sconto messi in palio che nel 2016 sono raddoppiati rispetto al 2015.

Infine, una tendenza interessante che notiamo riguarda la proposta di premi alternativi al fine di offrire la possibilità di scelta ai vincitori con l’obiettivo di proporre un’esperienza sempre più personalizzata.

 

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